Clara Bonfiglio
0-24

Tre spazi, tre lavori. All’ingresso l’artista presenta ‘takemyheart’ grandi cuori bersaglio datati anno 2000, il loro titolo è imperativo di azione.
Nella sala sottostante un’installazione composta da teli di lino su cui campeggiano mirini dipinti dai colori tenui. Essi pur avendo smarrito l’abituale collocazione conservano forma e funzione. Nella terza ed ultima stanza l’installazione che dà il titolo alla mostra, 0-24, un corredo di abitini posti ad altezza bambino marchiati con un ricamo di manifesto pericolo. “Destrutturata e cromaticamente rivisitata, l’iconografia del mirino che campeggia nei lavori di Clara Bonfiglio ha qualcosa di domestico e di minaccioso, di accattivante e di allarmante allo stesso tempo. Ad accrescere il senso di ambiguità c’è che il mirino, nel lavoro che dà il titolo alla mostra, coincide con il suo complemento, cioè il bersaglio, ma in modo tutt’altro che univoco, e per giunta in un clima di perturbante tenerezza che trucca ulteriormente le carte sul tavolo da gioco” (dal testo di Roberto Borghi).
Clara Bonfiglio negli anni Ottanta è tra i fondatori del gruppo Nuovi Futuristi. Insegna Anatomia artistica all’Accademia di Brera. Da Arrivada ha tenuto una personale (con Gianantonio Abate) nel 2011.