Icons rebirth

Icons Rebirth
A cura di Andrea Lacarpia
Artisti: Pietro Di Corrado, Gherardo Quadrio Curzio, Luca Rubegni, Domenico Ruccia
19 marzo / 30 aprile 2023
Galleria Arrivada presenta Icons rebirth, mostra collettiva che riunisce le opere di quattro artisti emergenti dell’ultima generazione, concentrandosi su coloro che utilizzano il mezzo pittorico per ibridare il proprio mondo interiore a diversi elementi dell’immaginario iconografico proveniente dalla cultura popolare e dalla storia dell’arte, della moda e del design, dando vita a narrazioni visive in cui prevale una visione della realtà che diviene lieve e sognante. Nelle opere in mostra prevalgono le forme stilizzate e i colori vivaci, concentrando l’attenzione sull’iconicità dell’immagine.
La ricerca di Pietro Di Corrado (nato a Comiso, RG, nel 1995) trae nutrimento da diverse influenze che vanno dalla cultura digitale alla storia della pittura italiana e del design milanese. Ossessionato dal salvare, fotografare, schedare e appuntare quello che apparentemente può sembrare banale o distante, Pietro Di Corrado trasforma questi elementi in soggetti di uno storytelling ironico, colto e strettamente autobiografico.
I dipinti di Gherardo Quadrio Curzio (nato a Milano nel 2000, dove vive e lavora) sono connotati da personaggi e ambientazioni in cui realtà e dimensione spazio temporale vengono messi in discussione, dando vita ad un mondo fiabesco in cui convivono due anime profondamente umane: il buffo e il drammatico.
Elementi di un passato conosciuto si mischiano a uno scenario indefinito composto da colori e forme che riportano a una sorta di futuro o di mondo altro. I protagonisti vagano persi e confusi, testimoni di un caos interiore ed esteriore che piano piano si dilaga nel presente.
Il lavoro di Luca Rubegni (nato a Roma nel 1993, vive e lavora a Parigi) verte sulla rappresentazione di oggetti quotidiani depositati o abbandonati in spazi irreali ed onirici, messi in scena come fossero parte di una scenografia teatrale. Le sue composizioni danno vita a scene fuori dal tempo, sospese in una immobilità eterna. Accenni di figure ed elementi dai colori piatti si perdono nel regno delle cose immortali, dove la storia della pittura diviene punto di dialogo e di appropriamento iconografico.
In mostra una selezione di opere di una nuova serie ispirata dalla pittura di Paolo Uccello, in cui Rubegni inquadra dettagli delle tavole della Battaglia di San Romano facendo perdere la figurazione in una quasi astrazione dai contenuti nuovi.
Nelle proprie opere Domenico Ruccia (nato a Bari nel 1986, vive e lavora a Milano) propone la rilettura – in chiave parodistica e a tratti ironica – del mondo dello spettacolo italiano e straniero degli anni 70’-80’.
Riferimenti al cinema, moda e musica si intrecciano e diventano il mezzo ideale per delineare l’estetica di quei decenni: grazie a questi riferimenti Ruccia cerca di evidenziare come la pittura sia ancora lo strumento ideale per dialogare con il passato e riflettere su cosa rimane del nostro heritage.