Mario Liguigli – La forma del tempo

Mario Liguigli
La forma del tempo
A cura di Andrea Lacarpia
15 settembre / 25 settembre 2022
Galleria Arrivada presenta La forma del tempo, mostra personale del fotografo Mario Liguigli. La mostra è promossa da Photofestival, rassegna di foto d’autore che si svolge annualmente a Milano.
Nato a Parigi e trasferitosi in Italia, dove tuttora risiede, Mario Liguigli si è formato presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e successivamente al CTC di Milano, dove si specializza come operatore cinetelevisivo. Madrelingua italiano e francese, da subito inizia a collaborare con varie case di produzione in campo pubblicitario, documentaristico e televisivo. Per vent’anni collabora alla trasmissione televisiva NonSoloModa, firmando 621 servizi in giro per il mondo. Dal 2000 si specializza nel settore orologeria, collaborando con brand internazionali, spesso all’estero.
Nelle sue collaborazioni, finalizzate alla realizzazione di immagini o video a scopo promozionale di noti marchi, come nelle proprie opere slegate da collaborazioni, Mario Liguigli conserva uno stile molto personale che lo caratterizza e che nasce da un approccio artistico all’immagine. La dimensione narrativa si unisce ad una volontà espressiva di matrice sperimentale, legata principalmente al movimento circolare e alla modulazione della luce.
La percezione del tempo, che può essere lineare, circolare o fluido, è il tema principale delle realizzazioni recenti, in cui i soggetti sembrano essere tratti in una dimensione sospesa, roteando intorno al proprio asse come oggetti astrali mossi da forze magnetiche.
Nella serie La forma del tempo Mario Liguigli si concentra sulla rappresentazione del fluire del tempo attraverso tracce fugaci e nel contempo precise, quasi taglienti, in cui dettagli di orologi divengono linee astratte che esprimono il mistero del divenire. La fascinazione dell’autore per i meccanismi di precisione incontra la leggerezza dell’acqua e delle piume per trasformare le forme meccaniche in seducenti ed eleganti siluettes luminose che si stagliano sui sfondi scuri o bianchi, creando inaspettati vortici di linee.
I riflessi di luce degli elementi metallici degli orologi si uniscono ai bagliori delle gocce d’acqua in una sorta di ipnotica danza, in cui si perdono le coordinate spaziali consuete per accedere ad una dimensione altra che unisce nella stessa armonia l’infinitamente piccolo e l’immensamente grande. I dettagli degli orologi disegnano linee che sembrano visionarie architetture oppure pianeti che roteano nel buio cosmico, aprendo ad un mondo magico senza gravità.
Nelle opere di Mario Liguigli l’approccio intimista incontra la passione per le forme nitide e precise, esprimendo la complessità della vita tra razionalità e visioni romantiche. Il tempo lineare si dissolve aprendosi ad una percezione interiore, non più misurabile con degli strumenti ma relativa all’essere più profondo.